Escursioni a Stromboli
Le ripetute e costanti eruzioni vengono sempre accompagnate dall’emissione di bombe e lapilli che, durante la notte, danno vita a un vero e proprio spettacolo pirotecnico. L’osservazione dal Pizzo ( la cima ) risulta un’esperienza unica e avvincente perché le numerose esplosioni cambiano nell’intensità e nella tipologia. Assistere a questo fenomeno è relativamente sicuro dal punto di osservazione del Pizzo sopra la Fossa. Il vulcano di Stromboli, noto già dall’antichità per la sua ininterrotta attività eruttiva, apparentemente quieto, nasconde nelle sue viscere un turbinio continuo. L’attività vulcanica, che nel 2002 portò al collasso di una parte della Sciara del Fuoco con il conseguente maremoto, ha interdetto per due anni la salita al cratere. Nel 2005 grazie ad una nuova regolamentazione e riorganizzazione dei sentieri sono riprese le escursioni. L’accesso, un tempo totalmente libero, oggi è sotto i 400 m di altezza; superata questa quota è obbligatorio essere accompagnati dalle guide vulcanologiche o alpine. La rete sentieristica, che conduce a quota 900 m, è stata realizzata dall’azienda forestale regionale e dalla Protezione Civile che, insieme, hanno progettato e creato dei sentieri più agevoli e più sicuri.
La scalata al vulcano non permette la sosta di un numero maggiore di ottanta persone sul cratere, la guida deve comunicare alla stazione di carabinieri l’elenco delle persone accompagnate, il percorso, l’orario della partenza e quello del rientro. Il rispetto di alcuni semplici accorgimenti potrà evitarvi spiacevoli inconvenienti, l’avvicinamento alle bocche per fotografare o filmare non giustifica mai i rischi. Stromboli, così come tutti i vulcani attivi, è soggetto a imprevedibili variazioni d’intensità che possono interessare l’intera area sommitale. La fuoriuscita di materiale eruttivo può raggiungere blocchi di decine di chilogrammi ed essere letale per chiunque venga colpito; per questo motivo è bene prestare attenzione alle direttive dell’accompagnatore e non allontanarsi mai dai sentieri. La scalata del vulcano presenta notevoli difficoltà soprattutto se viene percorsa di notte. Si consiglia, sempre, di fare l’escursione insieme a guide che conoscono bene i sentieri e che sono aggiornate sull’attività eruttiva. Una guida esperta potrà aiutarvi nell’ascesa, saprà mostrarvi le bellezze naturali e renderà sicura la visione dello “spettacolo pirotecnico”. Diversi sono i sentieri che percorrono l’isola, di seguito ne proponiamo alcuni.
Il sentiero dei Cimiteri
Il percorso con partenza da Piazza San Vincenzo è in assoluto il più facile, non necessita della guida ed è adatto anche a bambini e anziani. Il sentiero inizia imboccando la via Soldato Francesco Natoli che porta alla stazione geologica, da qui, abbandonata la strada principale, ci si immette in un affascinate sentiero avvolto da macchia mediterranea. Il percorso conduce all’antico cimitero che è stato negli ultimi anni recuperato. Quest’ultimo, risalente all’inizio del secolo, contiene tombe dove sono presenti le ceramiche tipiche del luogo. La discesa prosegue verso il nuovo cimitero dove una lunga scalinata vi riporterà sulla strada principale.
Sentiero da Piazza San Vincenzo alla Sciara del fuoco
Questo sentiero, pensato per comode passeggiate, conduce da San Vincenzo a Punta Lambronzo dove s’innalza fino a quota 400 m e percorre orizzontalmente la montagna. Il sentiero ha un’ampiezza di un metro e mezzo circa, nella fascia tra la quota 200 – 250 m il fondo è sabbioso e roccioso; le parti sabbiose, per agevolare la camminata, sono gradinate. Per rendere più piacevole l’escursione sono state realizzate zone attrezzate con panchine e tavoli di legno per la sosta. L’inizio del sentiero avviene tramite la strada che costeggia la chiesa di San Vincenzo fino a raggiungere il cimitero vecchio a 125 m dove è ben visibile lo Strombolicchio; da qui un sentiero conduce ad un vecchio albero di leccio dove alla sua ombra è stata realizzata una piccola piazzuola dalla quale si può ammirare il nucleo abitato di San Vincenzo.
Lasciando la piazzuola si continua a salire, attraversando un boschetto di lecci giungerete al costone roccioso di Cannestrà, a strapiombo verso la zona occidentale. Il punto regala una vista unica della frazione di Piscità e San Vincenzo. Il percorso procede lungo un fondo di lave scoriace nere che raggiunge poi quota 250 m, fino a condurvi ad un punto di sosta attrezzato che precede il bivio dei sentieri per il cratere. La camminata prosegue in direzione Ovest e conduce al Vallonazzo, luogo in cui si può apprezzare la maestosità del burrone. L’attraversamento di questa parte avviene attraverso una discesa di 40 m e una risalita di 20 m sul versante opposto che collega alla mulattiera in pietra a quota 230 m. Il sentiero è stato progettato per far conoscere il vulcano riducendo al minimo l’esposizione ai pericoli. La zona che presenta maggior rischio è quella del Vallonazzo , dove è raccomandabile non sostare. I rari tratti che costeggiano i precipizi sono delimitati da ringhiere in legno, in ogni caso si raccomanda la massima attenzione soprattutto in caso di condizioni atmosferiche avverse.
Sentiero da San Vincenzo a Pizzo sopra la fossa
Il sentiero, realizzato ex novo nel 2004, permette il raggiungimento della sommità del versante nord-orientale. Questo percorso è tradizionalmente riconosciuto come la via più sicura per raggiungere la vetta. Il sentiero che conduce ai crateri ha una larghezza media di un metro, ben segnalato e facilmente percorribile, alterna fondi sabbiosi e rocciosi. La salita ai crateri segue nella parte iniziale il sentiero che da chiesa San Vincenzo porta a Labronzo, da qui si lascia a destra il sentiero naturalistico pianeggiante per immettersi a sinistra sul sentiero in salita. La zona, coperta da cespugli di cisto, attraversa i classici muri a secco realizzati per scopi agricoli. A quota 340 m nelle prossimità di un albero di leccio vi è una piazzuola di sosta dalla quale prosegue una salita verso la sommità del costone roccioso chiamata Cannestrà a quota 500 m.
Superata questa quota non vi sono punti d’ombra e durante i periodi estivi il percorso si può rivelare decisamente faticoso, per questo è consigliabile affrontare la salita nel tardo pomeriggio, per poter, poi, anche godere della spettacolare visione notturna dell’attività vulcanica. L’ascesa lungo il costone roccioso del Liscione, caratterizzato da lave di colorazione rosso mattone, è stata semplificata con la realizzazione di numerosi tornanti dove ha inizio una fascia arida coperta da sabbie nere e rocce; durante tutto il percorso sarete accompagnati dalla vista di Stromboli e dello Strombolicchio. Il raggiungimento della cresta che separa la Sciara del fuoco al versante orientale è un momento emozionante , vi ritroverete in un paesaggio lunare faccia a faccia con i crateri fumanti, in questo punto è importante scegliere il luogo idoneo per fermarsi ad ammirare l’attività vulcanica a causa dei venti che spostano i fumi di anidride solforosa. La discesa si può effettuare sfruttando due diversi sentieri, oltre quello della salita. Il più convenzionale è quello sul versante sud-orientale, dal Pizzo Sopra la Fossa un sentiero vi condurrà a Pontella delle Croci da dove, anche a passo svelto, si percorre la zona sabbiosa di Rina Grande (uno dei passi più insidiosi perché è stato percorso da una valanga di materiale caldo durante l’eruzione del 1944 ) fino a scavalcare il Liscione. Questo punto è anche noto come “pulizia scarpe” per l’abitudine di svuotarsi le scarpe dalla sabbia raccolta nella discesa. Da questo punto in poi la discesa prosegue con pendenza più accentuata fino a raggiungere la strada cementata. Per quanto il sentiero non sia considerato un percorso ad elevata difficoltà, è sempre bene prestare attenzione poichè i rari punti vicino a precipizi non sono dotati di ringhiere di protezione.
Sentiero da Ginostra a Portella Ginostra
Il sentiero che da Ginostra permette di raggiungere quota 800 m percorre il bordo occidentale della Sciara del Fuoco per condurvi a Pizzo, la sommità, dove la spettacolare attività eruttiva fa da padrone. Il percorso, ben tracciato, ha inizio dalla terrazza antistante la chiesa di Ginostra, prosegue lungo una ripida mulattiera e attraversa l’agglomerato urbano dove l’architettura eoliana, i muri a secco in pietra lavica e le coltivazioni di capperi, ulivi e fichi d’india fanno da cornice. A quota 50 m troverete un bivio sulla sinistra che vi condurrà, attraverso un fondo di lave nere e gradini in pietra, fino a quota 120 m dove un cartello indicherà l’inizio del sentiero denominato Piano di Vigna. Il sentiero conduce a Punta Corvi dove s’inizia a costeggiare la Sciara del Fuoco che presenta delle caratteristiche morfologiche molto particolari dovute all’erosione marina; rimarrete colpiti dall’insolito rotolamento di massi che percorrono l’intera Sciara fino ad infrangersi tra le onde. Da Punta dei Corvi, su un fondo di pietrisco e bombe vulcaniche, il sentiero si inerpica ripidamente attraversando muri a secco edificati per la coltivazioni dei capperi e cespugli di ginestre e cisto. Giunti a Portella Ginostra è possibile ammirare l’attività eruttiva del cratere sud-ovest. E’ sconsigliata la discesa dallo stesso sentiero a causa delle ripide pendenze e del fondo instabile; è consigliabile, invece, giungere fino a Portella delle Croci dove un sentiero ben tracciato vi condurrà a Stromboli per poi rientrare via mare a Ginostra.
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