Storia di Salina
La storia di Salina, come quella dell’intero arcipelago, racconta un passato tumultuoso che ha visto, sin dal V millennio a.C., un susseguirsi di insediamenti, conquiste, scorribande e pirateria che hanno forgiato l’entità di questo popolo. Il nome attuale è da attribuire ai romani che sfruttavano il piccolo laghetto di Lingua come salina per estrarre il sale. Precedentemente i greci la nominarono Didyme (gemelle), il quale nome stava a rappresentare l’aspetto caratteristico dell’isola con le due alte vette quasi identiche. Le prime testimonianze di un insediamento preistorico risalgono agli ultimi secoli del V millennio a.C.. Di recente scoperta, nella frazione di Rinella, i reperti attestano la lavorazione dell’ossidiana, importata da Lipari e destinata alla fabbricazione di utensili. Altri reperti, risalenti al 3000 a.C., sono stati ritrovati sul Monte Fossa delle Felci. A partire dall’ultimo secolo del terzo millennio a.C l’isola venne abitata da popolazioni provenienti dalla Grecia, probabilmente gli Eoli, che diedero il nome all’arcipelago e da altri popoli, provenienti dalla Sicilia, facenti parte alla civiltà di Thapos. Risalenti al neolitico e appartenente alla cultura di Capo Graziano sono i siti rinvenuti nelle zone di Leni, in località Megna, a Santa Marina, in località Serro Brigadiere e località Serro Cianfi, frequentate fino al XV secolo a.C. I reperti attribuiti alla civiltà milazzese sono quelli di Santa Marina, in località Portella, risalenti al XV secolo a.C, colonizzazione che durò solo poco più di un secolo, probabilmente a causa degli ausoni, popolo proveniente dalla Campania che distrusse l’isola. Si ritiene che Salina rimase disabitata fino al 580 a.C., quando una popolazione greca, di stirpe dorica, stabilitasi dapprima a Lipari, si rese conto della fertilità del luogo di Salina la rese il giardino delle Eolie e fece di Santa Marina il centro principale dell’isola. Risalenti al millennio successivo sono gli insediamenti greci, romani e bizantini. le cui testimonianze rilevano la loro presenza fino all’840 d.C., data in cui avvenne la conquista da parte di popolazioni arabe. Leni affonda le proprie radici in millenni di storia. Il suo nome deriva dal greco lenoì, termine che indicava i contenitori per la pigiatura dell’uva. Nel XII secolo l’isola venne abitata dai profughi amalfitani che approdarono nell’attuale Malfa, a cui sicuramente diedero il nome. Da questo periodo fino al 1500 le uniche testimonianze rinvenute sono state quelle di un insediamento risalente all’Alto Medioevo in zona Serro Perciato a Santa Marina. I reperti rinvenuti nei numerosi siti sono custoditi al Museo Archeologico Regionale di Lipari, nella sezione isole minori e nel piccolo Museo Civico di Santa Marina. La storia recente cammina di pari passo con l’indipendenza amministrativa del Comune di Lipari. Già dal 1867 Salina divenne comune autonomo e quarantadue anni più tardi si è realizzata la scissione in altri tre piccoli comuni, Santa Marina, Malfa e Leni, ancora oggi completamente autonomi. La vocazione turistica dell’isola è relativamente recente, poiché, fino a qualche decennio fa, l’isola era ingiustamente trascurata dai viaggiatori delle Eolie e, ad oggi, dispone di minori strutture ricettive rispetto alle più note e frequentate Lipari e Vulcano. Nel 1994 Massimo Troisi ambientò le scene più suggestive del suo ultimo film, Il Postino, dando enorme visibilità agli incomparabili paesaggi dell’isola.
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