Panarea: giro dell’isola in barca
Il modo migliore per godere a pieno delle frastagliate coste ricche di baie, calette e grotte, è sicuramente il giro dell’isola via mare. Tutta l’area costiera eoliana racchiude paesaggi di straordinaria bellezza ed unicità, ma il mare di Panarea spicca per la presenza degli isolotti di Basiluzzo, Bottaro, Dattilo, Lisca Bianca e Lisca Nera che, insieme all’isola, formano un arcipelago a sè stante poggiato su un unico complesso vulcanico. Le coste di Panarea, oltre ad essere dimostrazione della possente natura vulcanica del luogo, racchiudono un breve tratto di mare con numerose peculiarità che rendono la scoperta di questo piccolo arcipelago, tra Lipari e Stromboli, un’ emozione continua che si rinnova da isolotto ad isolotto.
Partendo dal porto in direzione sud ,dopo aver superato il promontorio di Peppemaria e l’abitato di San Pietro, raggiungiamo Drautto dove sorge il caratteristico abitato che si distende lungo la linea costiera. La Punta Torrione, situata di fronte alla contrada di Drautto, ci divide dalla Caletta Zimmari, una spiaggia molto bella a forma di mezza luna e molto frequentata durante il mese di Agosto. Il tratto successivo è quello del promontorio Milazzese che si erge con ripide pareti a picco sul mare dove sorgono i resti del vecchio villaggio preistorico. Sul versante sud di Punta Milazzese è possibile godere del meraviglioso costone roccioso che forma una piscina naturale chiamato Cala Junco che, a detta di molti, rappresenta lo scorcio più bello e suggestivo dell’isola. Questo punto è perfetto per tuffarsi nelle splendide e variegate acque dai colori turchese, indago e blu intenso. La spiaggetta antistante un antico sentiero conduce a Punta Milazzese dove si possono osservare i resti di 23 capanne di forma ovale ed una di forma quadrangolare, risalenti all’età del bronzo. Dopo il rinfrescante bagno a Cala Junco continuiamo verso il versante occidentale introdotto dalla frastagliata costa che tende ad inasprirsi man mano che ci si avvicina al versante occidentale. Dal mare stesso si comprende come l’isola abbia due facce, la prima che corrisponde all’abitato e si presenta con lievi pendii che diradano dolcemente fino al mare, lasciando spazio a pianure e a meravigliose spiaggette; l’altra faccia, in contrapposizione alla prima, si presenta aspra e selvaggia, percorsa da canaloni e ripidi pendii sotto costa che rendono impossibile l’approdo.
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