Palazzo Corvaja
Il fascino architettonico di Taormina riguarda la commistione di elementi che testimoniano i tratti caratteristici dei corsi storici, delle dominazioni e della cultura eclettica siciliana. Ogni elemento architettonico racconta, in perfetto equilibrio e coerenza storica, il naturale scorrere del tempo; tempo che passa alla memoria attraverso l’arte, la cultura e la conoscenza, come testimone del passaggio del genio umano.
Palazzo Corvaja, sito a Taormina in Piazza in Piazza V. Emanuele adiacente a Corso Umberto, è uno spettacolare esemplare architettonico del Quattrocento. Racconta la storia della dominazione romana, prima, di quella araba, dopo; subendo modifiche successive che testimoniano anche l’arrivo dei normanni in Sicilia. Le merlature della torre testimoniano l’influenza araba, le finestre rispettano pienamente lo stile gotico, la sala principale è, invece, testimonianza della dominazione normanna, infatti, nel 141, Palazzo Corvaja era la sede del Parlamento Siciliano e divenne il luogo delle assemblee organizzate dalla Regina Spagnola Bianca di Navarra.
Questo meraviglioso capolavoro architettonico prende il nome dalla famiglia che lo possedette dal 1538 al 1945. Al termine del secondo conflitto mondiale, siamo negli anni quaranta del Novecento, il Palazzo era completamente abbandonato, lasciato a se stesso, divenne una sorta di rifugio per gli abitanti che avevano perso tutto durante la guerra. Dopo la liberazione dell’Italia, il Palazzo tornò al suo antico splendore grazie all’architetto Armando Dillon, nominato per occuparsi dei lavori di restauro dal primo sindaco della città di Taormina.
Oggi Palazzo Corvaja è la sede del Museo archeologico ed ospita una ricchissima collezione di reperti provenienti dagli scavi effettuati a Taormina tra il 1984 ed il 1998. Nelle tre sale è possibile ammirare delle meravigliose anfore, statue greche, sarcofagi e vasi del periodo ellenistico e romano. I reperti più rari e preziosi sono i vasi dell’età protomaiolica del XIII secolo e maioliche rinascimentali.
Le sale del Palazzo Corvaja ospitano anche il Museo Siciliano di Arte e Tradizioni Popolari e ogni anno vengono organizzate mostre di opere di grandi artisti. La prima sala del museo delle arti e delle tradizioni popolari ospita oggetti d’uso comune: vasi in ceramica provenienti dalla città di Caltagirone, stampini e pozzetti in metallo, i famosi “pupi siciliani” che rappresentavano, attraverso i teatrini, le battaglie combattute tra cristiani e arabi nel lontano XI secolo.
Il pianerottolo del Palazzo Corvaja è già in sé un’opera d’arte, su questo si trovano scolpiti tre pannelli di pietra, ad altorilievo, che rappresentano in ordine la creazione di Eva, il Peccato Originale e la Cacciata dal Paradiso.