Museo Archeologico Regionale Eoliano di Lipari “Luigi Bernabò Brea”
Via del Castello – Lipari (Messina)Tel. (090) 9880174- 9880594- Fax (090) 9880175
Apertura Museo: tutti i giorni ore 9.00-13.00/15.00-18.00 esclusi i pomeriggi festivi Apertura Sezione Distaccata di Filicudi: Periodo estivo tutti i giorni ore 9.30-13.30/15.00-18.00.
Periodo invernale su prenotazione Apertura Sezione Distaccata di Panarea: Periodo estivo tutti i giorni ore 9.30-13.30/15.00-18.00. Periodo invernale su prenotazione
Biglietto d’ngresso: Ingresso intero: € 6,00; Ingresso ridotto: € 3,00 (dal 18° al 25° anno di età)
Il complesso museale sorge sul roccione riolitico del “Castello” di Lipari, una sorta di fortezza naturale, usata dalle popolazioni insediatesi nell’isola per difendersi da attacchi ed invasioni. Il museo è la testimonianza di tutte le culture e delle tracce dei popoli che hanno occupato il territorio, è possibile ammirare le capanne dell‘Età del Bronzo, su livelli sovrapposti, per l’esattezza quattro; strutture del periodo greco-romano ed un impianto urbano del II secolo a.C. Il museo di Lipari, una delle principali attrattive storico-culturali dell’isola, è suddiviso in sei grandi aree che ospitano rispettivamente: la sezione preistorica, la sezione epigrafica, la sezione classica, la sezione delle isole minori, la sezione vulcanologica, la sezione di paleontologia. Il museo archeologico di Lipari è un’eloquente testimonianza del lavoro di ricerca intensa svolta nell’ultimo ventennio. Basti pensare alle varie sezioni, sopra citate, e alla ricchezza di materiali di inestimabile valore storico ed artistico, testimonianza viva delle culture che hanno arricchito, ognuna col proprio contributo, la storia e la popolazione eoliana.
Luigi Bernabò Brea, soprintendente della Sicilia orientale, e Madeline Cavalier, fondarono il Museo Archeologico Regionale intorno agli anni cinquanta del Novecento, quando il campo di confine politico, durante gli anni del fascismo, aveva sede sul Castello. La struttura risulta essere interessante dal punto di vista architettonico perché si è dovuta adattare alle strutture già esistenti. Ad oggi, il Museo “Luigi Bernabò Brea” ha conosciuto diverse opere di ampliamento, a seguito del rapido incremento di collezioni, frutto di un lavoro costante e sistematico di ricerca archeologica effettuato non solo a Lipari ma anche nelle isole minori. L’assetto dell’edificio pone in evidenza, grazie alla ricostruzione di ampi settori di scavi e stratigrafie, le connessioni dei reperti con il periodo storico di riferimento, fornendo una continuità storica fedele nel riproporre le diverse dominazioni che si sono susseguite. Per supportare il turista durante la visita all’interno del museo, è messo a disposizione del materiale che fornisce informazioni dettagliate al fine di garantire una visita completa per poter apprezzare meglio, tramite la lettura di didascalie e la visione delle immagini, tutta la storia delle Isole Eolie. La sezione preistorica, quella delle isole minori e la sezione classica, offrono la possibilità di usare dei computer per approfondire le personali conoscenze su ciò che è esposto nelle diverse sezioni.
Sezione preistorica
La sezione preistorica è ubicata all’interno del palazzo vescovile, risalente al XVIII secolo, costruito sui resti di un monastero normanno. Al primo piano, dalla I alla VI sala, sono esposti dei reperti risalenti alle fasi iniziali del neolitico medio, il percorso prosegue con l’esposizione dei reperti appartenenti all’ultima fase del neolitico e delle popolazioni che si sono susseguite fino all’età del bronzo. La visita si conclude, per quanto riguarda questa sezione, al piano terra dove sono conservati reperti risalenti alla fondazione di Lipàra (580/576 a.C.). Questi reperti, in particolar modo, presentano una suggestione storica e religiosa, infatti, riguardano gli oggetti usati per i rituali e per le offerte votive al dio Eolo, rinvenute in un pozzo e riconducibili al VI-V secolo a.C.
Sezione epigrafica
Dalla sala X della sezione preistorica si accede al padiglione epigrafico nel quale sono conservati cippi funebri in pietra lavica risalenti al III-I secolo a.C. e provenienti dallo scavo della necropoli greco-romana di contrada Diana.
Sezione classica
La sezione classica rappresenta l’opera di maggiore importanza del programma di interventi per le strutture del museo, ne è testimonianza l’ampliamento di tutta la sezione e la definitiva sistemazione museografica. E’ stato possibile ampliare l’edificio grazie alla presenza di spazi grandi e regolari che hanno permesso la costruzione di due piani in elevazione. E’ molto suggestivo l’affaccio sul giardino delle mura del Castello e sul mare, offre al turista la possibilità di ristabilire un contatto visivo con il contesto naturale di straordinaria bellezza in cui sorge il museo. L’edificio che ospita l’area dedicata al periodo classico è novecentesco di epoca fascista. I reperti provenienti dagli scavi effettuati a Milazzo sono esposti, esattamente, nelle sale XVI-XVIII; quest’ultima è dedicata alla necropoli greco-arcaica di Milazzo. Si denoti che l’isola di Lipari, a livello archeologico, custodisce nel Museo Luigi Bernabo Brea alcuni reperti che sono fra i più importanti dell’intero bacino centroccidentale del Mediterraneo. Proseguendo la visita nel padiglione classico, è possibile ammirare i grandi vasi, meglio conosciuti come Hydriae, che custodivano le ceneri delle salme cremate. E’ possibile apprezzare i corredi di circa 3000 tombe, maschere della tragedia e commedia greca, anfore, pissidi e manufatti risalenti all’età bizantina, ancora, monili in oro, pietre preziose ed una vasta raccolta di monete greche del IV secolo a. C., rappresentanti Efesto e delfini.
Sezione isole minori
La sezione delle isole minori è ospitata nell’edificio che affianca il palazzo vescovile, custodisce reperti di età neolitica, eneolitica e del bronzo, sono stati rinvenuti nelle vicine isole di Salina, Filicudi, Panarea e Stromboli.
Sezione vulcanologica
Questa sezione è stata dedicata al Alfred Ritmann. Il visitatore viene introdotto alla conoscenza della geomorfologia dell’Arcipelago Eoliano per comprendere anche i molteplici aspetti degli insediamenti umani che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Visitando i tre piani, è possibile avere un’idea ed una conoscenza generale sulle attività vulcaniche, sull’archeologia industriale, sulla vulcanologia generale. Il turista è supportato da apparati didattico-illustrativi, plastici che riproducono le singole isole ed una videoteca scientifica da consultare per approfondire qualche eventuale interesse per l’argomento.
Sezione di paleontologia del Quaternario
Questa sezione, sita a sud-ovest del Castello, conserva i reperti fossiliferi delle Isole Eolie. Questi reperti sono una testimonianza unica delle forme di vita preesistenti alla comparsa dell’uomo. Questa esposizione risulta essere, pertanto, unica ed affascinante, basti pensare al frammento pertinente allo scudo di una tartaruga terrestre, scoperto a Lipari, inglobato nelle piroclastiti di Valle Pera: il più antico visitator dell’Arcipelago.
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