La Granita Siciliana
Le Isole Eolie sono il regno di Eolo, il dio del vento, quel vento che nel corso dei millenni ha accompagnato diversi popoli lontani dalla propria madre terra verso queste isole aspre e selvagge, belle e incontaminate. Popoli colonizzatori, ospiti e a volte scopritori, ognuno dei quali ha contribuito alla creazione dell’articolato puzzle che oggi compone la vasta tradizione culinaria siciliana. Un significativo esempio di questa miscellanea di saperi e tradizioni ha dato vita ad una delle pietre miliari della dolciaria siciliana, sua maestà LA GRANITA, protagonista indiscussa delle colazioni isolane.
Storia della Granita
Le origini di questo prodotto risalgono alla dominazione araba in Sicilia (827 – 1091 d.C.). Gli arabi importarono la ricetta dello sherbet, una bevanda ghiacciata ed aromatizzata con frutta e acqua di rose. Molti documenti testimoniano la nascita, in età medievale, di una nuova figura professionale: il “nivarolu”, colui che si occupava di raccogliere e conservare la neve in appositi locali per la stagione calda. Le aree maggiormente interessate da questo fenomeno furono: l’Etna, i Monti Peloritani, i Monti Iblei ed i Nebrodi, luoghi in cui ancora oggi non è difficile trovare ampie buche nel terreno rivestite di mattoni.
La preparazione dell’antenato della granita avveniva grattando la neve mischiandola a succhi di agrumi o sciroppi di frutta. Nel XVI sec. aggiungendo del sale marino alle neve si modifica radicalmente la preparazione della “rattata” e la neve da ingrediente principale si trasforma in refrigerante. Il ghiaccio cosi trasformato veniva posto in un pozzetto di legno al cui interno era inserito un secchiello di zinco nel quale si aggiungevano acqua, frutta frullata o succhi di agrumi.
L’impasto continuamente mescolato da un sistema a manovella si presentava più cremoso e gli ingredienti più amalgamati tra loro. La granita moderna prevede per la sua realizzazione l’utilizzo della gelatiera che semplifica il processo di produzione e garantisce un prodotto ancora più cremoso, in cui i cristalli di ghiaccio sono quasi impercettibili.
Dove mangiare una buona granita
Messina è la capitale mondiale della granita, non c’è bar in cui non sia possibile gustarne una nelle varianti caffè, limone, fragola, mandorle e gelsi neri. Molto nota in città la “mezza con panna”, espressione che si riferisce alla granita di caffè con panna accompagnata dalle tipiche brioches.
Molto diffusi nella zona di Catania e Siracusa sono i gusti pistacchio (tipico di Bronte) e mandorla. Molto famosa a tale proposito è la minnulata catanese ( mandorlata ), su cui si versa un goccio di caffè caldo.
Nelle Isole Eolie la scelta di gusti è molto simile a quella messinese: Limone, Fragola, Caffè e Pesca, Mandorla e Gelsi i principali.