Corso Umberto I – Taormina
Il cuore pulsante della ridente città di Taormina è, senza dubbio, Corso Umberto I.
Prima di accennare alle bellezze del corso principale di Taormina, è importante ricordare che la storia della meravigliosa cittadina ionica è stata una storia molto complessa ed altrettanto complesso è stato il suo sviluppo urbano, strettamente collegato ai mutamenti storici e culturali che ha subito la perla dello Ionio. I cambiamenti architettonici, le migliorie dal punto di vista funzionale e strutturale dell’impianto urbano sono strettamente connessi con le molteplici dominazioni che Taormina ha subito lungo il corso storico. L’impianto delle mura di cinta di età greca fu arricchito dai Bizantini con un secondo percorso meridionale che rafforzava la difesa della città con la costruzione di due ulteriori fortezze, una sul Monte Tauro e l’altra sul Mola. A seguito delle vicende della dominazione araba, siamo intorno al X secolo, Taormina subisce ulteriori stravolgimenti sul piano urbano: a sinistra del terrazzo sul quale sorge vengono edificati il quartiere Cuseni di matrice islamica e la porta dei Saraceni. Sempre sotto la dominazione araba fu costruita una torre nell’area del Foro romano, primo nucleo dell’attuale Palazzo Corvaja. Gli arabi rafforzarono l’impianto urbano della città per aumentare le postazioni di guardia che, ad oggi, sono meravigliose eredità artistico-architettoniche che raccontano la storia delle origini di una terra che è stata,ed è,Madre di più popoli. A seguito della dominazione araba, Taormina passa sotto il dominio dei Normanni che danno un nuovo volto all’identità cittadina: nasce il Borgo, area compresa tra Porta di Mezzo e Porta del Tocco, o Porta Catania. Il Borgo era il cuore pulsante di tutte le attività cittadine e, a partire dal XIII secolo fino al XV secolo, Taormina subisce molte opere edilizie, tra cui ilo trasferimento della Cattedrale, alcune fortezze divenivano residenze delle famiglie nobiliari del luogo e la borghesia adornava l’antica via Valeria con elementi architettonici catalani.
Corso Umberto I è una sorta di museo a cielo aperto. Imboccando il secondo tratto del Corso, passando per piazza Vittorio Emanuele, è possibile ammirare la meravigliosa facciata della chiesa di S. Maria del Piliere che, nonostante la sua attuale destinazione commerciale, conserva, ancora, il portale architravato e archivoltato e sesto acuto risalente al XVI secolo con un meraviglioso rosone a 14 raggi che lo sovrasta. Proseguendo lungo il corso, sempre a sinistra, superato un meraviglioso palazzo seicentesco con porte e cornici tipiche del barocco siciliano, ci si immette in un breve passaggio che porta alle famosissime Naumachie, uno dei più importanti monumenti romani della Sicilia. Proseguendo si apre la meravigliosa Piazza IX Aprile, punto panoramico che offre ai visitatori un ampio sguardo che abbraccia la collina del Teatro fino alle pendici dell’Etna. Sempre lungo il nostro museo a cielo aperto, a sinistra del Corso, è possibile ammirare la chiesa di S. Agostino risalente al 1486, oggi adibita a Biblioteca Comunale. A destra della piazza, giunti a questo punto, si erge, invece, la chiesa di S. Giuseppe del XVII secolo. La Torre dell’Orologio chiude la piazza nella quale si apre la Porta di Mezzo che fa immettere nel borgo.
Si denota facilmente che Corso Umberto I è la strada principale della città di Taormina e la percorre interamente. Al di là delle meraviglie architettoniche sopra riportate, lungo Corso Umberto I, è possibile trovare moltissimi negozi e laboratori di artigianato, in particolare del ferro battuto, la cui lavorazione è molto rinomata,delle ceramiche e del marmo intarsiato. I negozi che ospita Corso Umberto I soddisfano tutte le esigenze, si va dai negozi più ricercati e dei marchi appartenenti all’alta moda ai negozi appartenenti ai nomi della grande distribuzione. In ambito gastronomico, dettaglio di non poco conto, sul Corso Umberto I spicca per fama e per “bontà” la rinomata pasticceria Chemi, specializzata nella realizzazione dei buonissimi torroni e dolci a base di mandorla, prodotti tipico dell’arte dolciaria tradizionale locale.