Panarea: geografia

 

Panarea geografiaSituata a nord-est della costa siciliana, Panarea dista 11 miglia da Lipari e si sviluppa su una superficie di 3,4 kmq rappresentando, così, l’ isola più piccola dell’arcipelago. L’attuale Panarea è solo una piccola parte di quello che l’isola fu, gli studi, infatti, evidenziano come Panarea fosse tutto un unico complesso vulcanico emerso e comprendesse gli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera, gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, sprofondati in gran parte a causa di una forte eruzione. L’isola, divisa in due da una dorsale che l’attraversa da nord a sud, trova il suo punto più alto nel Timpone del Corvo (421m). Le pendici del monte diradano dolcemente a sud e a est, in concomitanza dei centri abitati, lasciando spazio a dolci pianure, morbidi pendii e meravigliose calette. La parte occidentale e settentrionale, a causa dell’aspra morfologia fatta di crepacci, coste inaccessibili e suggestive formazioni rocciose, risulta non solo inabitata e incolta ma anche inaccessibile. L’isola di Panarea, amministrativamente compresa nel Comune di Lipari, in provincia di Messina, conta circa 300 residenti suddivisi nelle contrade di San Pietro a est, Ditella a nord-est e Drautto a sud-ovest. I centri abitati sono collegati tra loro da una efficiente rete di stradine, percorribili a piedi o per mezzo delle caratteristiche apette adibite al trasporto di merci e passeggeri.

Un’ordinanza comunale, per fortuna, vieta l’accesso ad autoveicoli e moto, fatta eccezione per qualche mezzo impiegato per lo svolgimento di particolari attività economiche. Panarea è ricoperta, come le altre isole dell’arcipelago, dalla tipica macchia mediterranea composta prevalentemente da fico d’India, lentisco, ginestra, cappero e olivo. Prima dell’avvento del turismo l’isola era prevalentemente coltivata a vigneti e tale tipo di attività agricola garantiva una sicura fonte di reddito. Oggi il fenomeno turistico ha portato gli abitanti al quasi abbandono delle pratiche agricole per dedicarsi alle più remunerative attività connesse al turismo. Per quanto riguarda la fauna è possibile ammirare il falco della regina, il corvo, il gabbiano reale e qualche marangone, tutte specie che trovano sulla costa occidentale un sicuro habitat per la nidificazione. Un’altra specie diffusissima su tutto il territorio eoliano è il geco, divenuto anche simbolo dell’arcipelago. L’unico approdo dell’isola è quello di San Pietro sul versante Est di Panarea, dove un pontile consente lo sbarco di aliscafi, traghetti e lo svolgimento delle normali attività economiche. Adiacente all’area portuale, durante il periodo estivo, viene sistemato un campo boe per diportisti con servizio navetta.

 

 

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