Geografia di Filicudi
Filicudi, conosciuta nell’antichità come Phoenicusa per la rigogliosa crescita di felci ormai scomparse o per la presenza di stanziamenti fenici, si presenta in forma ovale con l’appendice di Capo Graziano a Sud-est che forma un promontorio dove è possibile avventurarsi in escursioni mozzafiato fino al villaggio preistorico.
L’isola è formata da sette centri eruttivi ormai estinti. Il più antico centro eruttivo è situato nella vetta Fossa dei Felci (774 m), e il meno datato si trova a Montagnola (383 m). La terza vetta isolana è il Torrione, alta 278 metri.
Il fabbisogno energetico isolano è soddisfatto da un generatore a gasolio che, costruito nel 1986, ha cambiato il modo di vivere degli isolani.
L’isola è quasi totalmente sprovvista di falde acquifere, il fabbisogno, come nel resto dell’arcipelago, era soddisfatto tramite la raccolta delle acque piovane incanalate nelle cisterne di cui ogni casa è munita. Oggi il rifornimento idrico è assicurato dalle navi cisterna che riforniscono periodicamente gli abitati.
Filicudi è situata a 24 miglia marine a nord-ovest di Lipari, conta una superficie di 9,5 kmq e un periplo di 8 miglia; i nuclei abitativi ospitano 250 residenti e si sviluppano nelle zone di Valdichiesa, Pecorini Mare e nella Piana del porto.
L’approdo principale dell’isola è Filicudi Porto, situato in prossimità della penisola che affaccia sulla conca del versante sud-est. Un altro molo è quello di Pecorini Mare, posto proprio a ridosso dell’omonima frazione sul versante sud-ovest.
L’isola è servita da una strada carrabile che, da Filicudi Porto, conduce ai centri abitati. Attraverso i centri abitati, è possibile percorrere una fitta rete di mulattiere che consentono di raggiungere le parti più impervie dell’isola.
L’attività economica predominante è l’agricoltura, come si evince a prima vista dall’enorme lavoro svolto dagli isolani che hanno plasmato l’aspetto della montagna con la costruzione di terrazzamenti edificati a secco, coltivati principalmente ad ulivi, viti, carrubi e cespugli di capperi.
Il turismo ha assunto una certa importanza alla fine degli anni ottanta e rappresenta, oggi, la principale fonte di sostentamento per gli abitanti.
La pesca professionale, che un tempo aveva grande rilievo per l’economia del luogo, oggi non è sfruttata intensamente, anche se si registra un notevole incremento di appassionati affascinati dal pescoso mare che regala entusiasmanti battute di pesca.
In perfetta sincronia con il resto delle Isole Eolie, le coste sono alte e frastagliate, interrotte solo per brevi tratti da piccole spiagge. Il mare regala bellezze naturali uniche per fascino e maestosità. Si tratta delle imponenti formazioni rocciose di origine vulcanica che spiccano dal mare come faraglioni, tra questi quello di “La Canna” è di particolare fascino, alto 74 metri ed è l’ habitat di una lucertola endemica che si è evoluta e vive esclusivamente in questo luogo e sullo Strombolicchio.
La vegetazione è tipicamente mediterranea: particolarmente folta nel versante settentrionale, composta da lentisco, corbezzolo, aquilina, erica, ginestra, cappero, arboreo e fico d’ india. Questo tipo di vegetazione occupa quasi tutta l’isola e solo nelle poche zone abitate è possibile ammirare qualche pino, bouganville e ibiscus.
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