Filicudi: cosa vedere

Appena sbarcati a Filicudi Porto, luogo in cui è situato l’approdo, si può ammirare, nell’immediato, il fascino selvaggio dell’isola. Il nostro tour alla scoperta delle bellezze celate nell’isola di Filicudi inizia da Filicudi Porto, situato sul versante sud-orientale, in corrispondenza della piana dall’omonimo nome. pecorini a mareDi certo, questa non è la zona più affascinante dell’isola, ma è il centro nevralgico delle attività economiche e il luogo in cui si concentrano tutti i servizi di supporto al turismo. Nel tratto costiero, in prossimità del pontile, è possibile visitare e godere della bellezza di una spiaggia abbastanza grande che offre l’opportunità di rilassarsi, godendo a pieno del cristallino mare che accarezza la battigia. Percorrendo la strada carrabile, che dal porto collega tutti i centri abitati, raggiungiamo Monte Guardia, una delle zone più esclusive di Filicudi, unico punto dal quale si possono osservare i suggestivi paesaggi delle sei sorelle e della costa siciliana. A nord di monte Guardia, una biforcazione conduce a Rocca di Ciauli, una piccola contrada in cui le tipiche casette isolane si adagiano lungo un ripido pendio, circondate da piante di Bougainville, Gelsomino e Ibiscus. Adesso, immettendosi nuovamente nella strada carrabile, in direzione nord, in pochi minuti si giunge in contrada Liscio che si estende sotto le pendici del monte Terrione. Da qui si scorge un meraviglioso panorama che dà sul promontorio di Capo Graziano e sulle altre isole ad esclusione di Alicudi, coperta dalla Fossa delle Felci. Un tempo, questa località era abitata dai filicudari più facoltosi, come testimoniano le abitazioni signorili.villaggio-preistorico-macine.filicudi Dalla contrada Liscio proseguiamo in direzione nord verso Valdichiesa che prende il nome dalla chiesa novecentesca di santo Stefano qui presente. In questa località, le case che costituiscono l’abitato assumono le caratteristiche tipiche dei villaggi agrari eoliani. Dalla piazzetta di Valdichiesa, in circa 40 minuti, è possibile percorrere un sentiero che conduce a Monte Palmieri, dove l’abitato, a causa delle difficoltà logistiche che impediscono la ristrutturazione, si presenta intatto, con le tipiche case arricchite da colonnati e ampie terrazze. Alle spalle di Valdichiesa, sulle pendici di Fossa delle Felci, si trova contrada Serro, dove le poche case presenti formano un piccolo ma caratteristico insediamento agricolo. La nostra tappa successiva è quella alla scoperta del villaggio fantasma di Zucco Grande, del Vallone Fontanella e di Case Ficcarisi. Il sentiero, lungo circa 2 Km, si snoda da Valdichiesa in direzione nord-est per poi condurre a Zucco Grande, antico villaggio preistorico ormai abbandonato da quasi cento anni a causa del forte movimento migratorio e sopraffatto dalla selvaggia natura che ha preso il sopravvento. Un tempo, questa zona fu abitata da circa 300 persone e, secondo quanto testimoniano alcuni rinvenimenti archeologici, fu anche zona prediletta dai popoli greci che qui si stanziarono. Da Zucco Grande un piccolo sentiero porta a Vallone Fontanella, così chiamato per la presenza di una piccola sorgente d’acqua collocata all’interno di una grotta che crea un scorcio paesaggistico molto suggestivo; qui potrete rinfrescarvi dopo ore di lunghe passeggiate. Sempre da località Zucco Grande, un’altra mulattiera si dirama e vi permette di giungere a Case Ficcarisi dove potrete ammirare una rigogliosa vegetazione prevalentemente composta da eriche, cisti, corbezzoli e rose selvatiche.

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Questa località prende il nome del piccolo insediamento che un tempo qui si sviluppava. Facendo pochi passi si arriva in un punto panoramico da dove si può ammirare il complesso di isolotti dominati da La Canna e Montenassari e i canaloni di Filo del Branco. Inoltre a Ficcarisi, se sarete fortunati, potrete osservare la colonia di Falchi della Regina, splendidi volatili che dominano i canaloni di Filo del Branco. Esplorato il versante orientale dell’isola, ci dirigiamo adesso nella parte sud-occidentale di Filicudi alla scoperta della Montagnola, Pecorini e Stimpagnato. Dalla Piana del porto, l’unica strada carrabile ci conduce velocemente a Pecorini, è possibile raggiungere una chiesa del XVII secolo e la casa museo di Jaques Basler nella quale possiamo ammirare un’antichissima macina in pietra e numerosi utensili. Da Pecorini alto si apre la vista sul piccolo borgo di pescatori di Pecorini mare, sede di una spiaggia di ciottoli molto frequentata. Questo luogo è il punto prediletto dai velisti che, in alta stagione, si soffermano per assaporare l’immancabile aperitivo godendosi la pulsante vita notturna. Da Pecorini mare, in pochi minuti, una mulattiera conduce a Stimpagnato e, dopo aver attraversato un caratteristico abitato, si giunge, per mezzo di una scalinata in pietra lavica, alla Montagnola.

 

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