Escursioni a Salina

 

Salina, non a caso denominata la Monte Fossa delle Felci Salinaperla verde”, offre la vegetazione più rigogliosa di tutto l’arcipelago, ed è, per tale motivo, meta imperdibile per tutti gli amanti della natura. Salina è la seconda isola per estensione e detiene la prima e la terza vetta dell’intero arcipelago. Il territorio si presenta lussureggiante anche in piena estate grazie alla presenza dei suoi monti che sottraggono umidità dalle nuvole cedendola al terreno. Il clima, mitigato dall’azione del mare anche nel periodo invernale, riserva giornate soleggiate con temperature che raramente si abbassano sotto i 10°C. In primavera la natura rinasce lasciando spazio a profumi e a colori intensi, rivelandosi, così, la stagione ideale per godere a pieno della spumeggiante natura. Oltre alle note escursioni ai crateri sulla Fossa delle Felci, sul Monte dei Porri e il suggestivo sentiero Brigantino, innumerevoli sono le passeggiate che si possono fare sull’isola.

Monte Fosse delle Felci

  • Tempo di percorrenza: 2 ore circa
  • Grado di difficoltà: medio

Fossa delle Felci

La cima più alta dell’intero arcipelago, chiamata così per la presenza dell’omonima pianta, si staglia fino ad una altezza di 968m s.l.m. e nella stagione invernale, ammantata di neve, regala uno spettacolo magico.

Raggiunta la vetta, un suggestivo paesaggio si apre all’orizzonte, le coste siciliane dominate dall’Etna, Alicudi , Filicudi, Stromboli, Panarea, Lipari e Vulcano fanno da cornice alla sontuosità del cratere, dimostrazione della natura vulcanica di quest’isola. Sono diversi i sentieri che conducono alla vetta, quello consigliato e il più breve inizia dalla frazione di Val di Chiesa, raggiungibile da qualsiasi punto tramite corriera. Il percorso parte dalla chiesa della Madonna del Terzito, dove un primo tratto è abbracciato da una vegetazione rigogliosa composta da cespugli d’erica, boschi di castagno, di querce, di pini e arbusti di ginestra che durante il periodo primaverile colorano il paesaggio con i classici fiori gialli. Continuando vi troverete sulla sella che separa Monte Rivi e Fossa delle Felci. Da questo punto potrete ammirare il pittoresco borgo di Malfa. La distanza che vi separa dalla vetta a questo punto è davvero breve, noterete subito l’imponenza del cratere che ha un diametro di 600/700 m e una profondità di un centinaio. Solo adesso comprenderete a pieno il nome di questo monte, il cratere è percorso da piccoli sentieri, nei quali vi troverete immersi, quasi sentendovi sopraffatti, da una distesa di felci. Rimarrete incantati da questo luogo, un cratere attorniato da alberi secolari, dove una sensazione di pace e tranquillità invaderà il vostro animo facendovi sentire parte integrante di questo meraviglioso dono che la natura ci ha regalato.

Sentiero Brigantino

  • Tempo di Percorrenza : 1 h.
  • Grado di difficoltà: facile

Una delle più belle escursioniVista dal sentiero brigantino lingua Salinadell’isola è, sicuramente, quella che si snoda per il vallone Nero che, dopo aver costeggiato la località Paolonoce, termina in prossimità del Vallone d’Ogliastro attraverso il sentiero Brigantino. Partendo dall’abitato di Lingua, raggiungibile comodamente tramite corriera, dopo aver superato il laghetto in direzione sud-ovest vi ritroverete in Via Sicilia. Lasciandovi alle spalle le ultime abitazioni della via sopra indicata giungerete ad un bivio da dove ha inizio il sentiero. Sulla sinistra noterete una piccola spiaggetta dove è possibile fare il bagno, prima di essere sommersi da una vegetazione rigogliosa composta principalmente da: viola selvatica, asparagi, assenzio aromatico, tamerice, arisaro comune e ginestra. Superata una prima parte, il sentiero si restringe proseguendo lungo una mulattiera, circondata da alberi d’ulivo, cespugli di cappero ed erbe aromatiche che, con i loro profumi contrastanti, avvolgeranno i vostri sensi. Dopo aver scorto una piccola casetta isolata in direzione sud-ovest vi troverete ad attraversare una parte sapientemente terrazzata, testimonianza dell’enorme lavoro svolto dagli isolani per rendere coltivabili gli aspri ma fertili terreni. La casetta di Paolonoce che prima s’intravedeva in lontananza ora è proprio dietro l’angolo, circondata da un giardino ben curato di agrumi, ulivi e viti; dalla terrazza si scorge uno splendido panorama che dà su Panarea, Lipari e Vulcano. L’abitazione, provvista di un piccolo cucinino, è sempre aperta e offre rifugio ai viandanti, i quali possono testimoniare il loro passaggio firmando il libro delle presenze. La zona è permeata da uno straordinario silenzio interrotto soltanto dal fruscio del vento che s’infrange sulle fronde degli alberi e dallo stridio dei falchi che sorvolano la fossa.

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