La cucina delle Isole Eolie
Le Isole Eolie non sono solo un paradiso naturale, rappresentano una meta affascinante anche per i sapori tipici, per la particolarità della cucina.
La cucina eoliana è una perfetta commistione di tradizioni antiche contadine e marinare, per questo è unica nel suo genere. I piatti richiamano il profumo del mare ed i colori tipici del paesaggio, l’uso delle erbe aromatiche contraddistingue i sapori dei piatti eoliani, conferiscono fragranza ad ogni piatto e sono un piacevole richiamo degli spazi verdi che il paesaggio regala generosamente ai turisti.
Il sovrano indiscusso che fa da padrone nei piatti tipici delle Isole Eolie è, indubbiamente, il pesce, a seguire il cappero eoliano ed i caratteristici pomodorini “a pennula”.
La cucina eoliana, come quella siciliana, ha radici antichissime, il susseguirsi delle diverse dominazioni, l’eredità di culture diverse che hanno signoreggiato uno dei pochi paradisi terrestri, hanno sicuramente lasciato tracce profonde anche nel modo di intendere l’alimentazione e di servirsi delle risorse locali al meglio, rendendo unico anche il genere culinario.
I piatti eoliani hanno qualità nutritive equilibrate, ideali per un’alimentazione corretta e ricca, rispecchia pienamente le caratteristiche della dieta mediterranea, invidiata in tutto il mondo. I piatti, nelle loro presentazioni, sono delle vere e proprie opere d’arte, uno sposalizio di tutti i sensi, soddisfano la vista perché sono un trionfo di colori, l’olfatto, date le fragranze spiccatamente aromatizzate, sono una festa per il palato, data la variegata gamma di gusti e sapori, soddisfano i palati più esigenti. Ogni piatto ha una sua storia e richiama una tradizione, basti pensare ai dolci tipici del carnevale, per esempio, “i gigi”, deliziosi bastoncini fritti immersi nel vino cotto scaldato a bassa fiamma e cosparsi di zucchero a velo e cannella. Per la festività di S. Giuseppe si possono gustare “i vastidduzzi”, dolcetti all’uva passa e mandorla, seguono gli “spicchiteddi” a base di vino cotto, chiodi di garofano e cannella. La sapienza antica delle dominazioni che si sono susseguite hanno lasciato in eredità “il nettare degli dei”, la famosa Malvasia, da sorseggiare prima o dopo i pasti con biscotti tipici quali: sesamini (biscotti al sesamo) e piparelli (biscotti con mandorle, miele ed essenza arancio).
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